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Osservatorio UnipolSai 2015. Per gli italiani l’agente di assicurazioni punto di riferimento, oggi e in futuro.

In generale, quasi un italiano su due (42%) preferisce consultarsi con un professionista della propria città quando deve prendere decisioni o fare acquisti importanti, come quelli relativi alla salute, alla casa e all’auto. In particolare spicca, tra le figure dei professionisti del territorio, quella dell’agente assicurativo: il 24% degli intervistati preferisce coinvolgere un agente nelle decisioni importanti e la quota sale al 27% quando si tratta di giovani tra i 18 e i 24 anni. È quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio UnipolSai commissionata a Nextplora (realizzata con metodologia CAWI – Computer Assisted Web Interviewing – su un campione di 4186 persone).

Quando consultarsi con un agente assicurativo? Gli italiani scelgono di consultarsi con un agente, oltre che per l’acquisto di una polizza auto(36%), soprattutto per l’acquisto di beni e servizi a protezione della casa (32%), di servizi a protezione della salute (28%) e di servizi a protezione dagli infortuni (25%): un vero e proprio consigliere personale di fiducia sulle questioni che contano.

Più in generale come deve essere il “consigliere di fiducia” ideale? Le caratteristiche peculiari che gli italiani mettono in evidenza sono da ricercare per il 56% degli intervistati nella sua reale esperienza (“deve essere un esperto”) mentre per il 31% è fondamentale la conoscenza diretta della persona; il 24% lo vorrebbe al corrente anche delle proprie abitudini di vita e il 29% del campione indica la “vicinanza” del professionista anche quando ci sono problemi. Altre caratteristiche ideali sono “l’essere dalla propria parte” (21%), il sapere rassicurare (19%) e l’essere vicino e raggiungibile facilmente (15%).

Il ruolo e le caratteristiche dell’agente assicurativo emergono in un quadro in cui più in generale il “professionista specializzato che conosco personalmente” è la figura di maggior fiducia per oltre la metà di coloro che si rivolgono al di fuori dell’ambito familiare (52%). Fiducia di gran lunga superiore a quella riconosciuta a siti web specializzati (31%) per non parlare di blog e forum online (14%).

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